Continue liti e dispetti, così è esplosa la rabbia: dal gip l’anziano che ha sparato al vicino

Il cugino acquisito dell'86enne accusato di tentato omicidio dovrà essere operato alla mano

Anche quando erano arrivati i carabinieri, continuava ad inveire contro il parente alla lontana, sdegnato per quel posteggio “sottratto” alla sua Ape. Un posto di diritto, che spettava a lui e soltanto a lui. E’ quello che continuava a dire anche quando i carabinieri di Bagni di Lucca lo conducevano nella sua casa a San Cassiano di Controne, dove poco prima l’anziano 86enne aveva fatto fuoco contro il cugino e vicino di casa, di 73 anni, ferendolo alla mano.

Due i colpi esplosi da una calibro 22 che l’anziano aveva in casa, insieme ad altre armi, che sono state messe in sicurezza dai militari. Il primo lo ha sparato in aria in una piccola area di sosta nel cuore del paesino inerpicato sulle montagne di Bagni di Lucca: “Te la faccio vedere io”, ha detto l’86enne rivolgendosi al cugino. Poi mentre lo aveva davanti, a distanza di pochi metri, gli ha sparato alla mano. Il proiettile non ha attraversato l’arto, ma gli è rimasto conficcato nel palmo e dovrà subire probabilmente un delicato intervento chirurgico per la rimozione.

I medici dell’ospedale San Luca dove la vittima si trova ancora sotto osservazione stanno valutando il da farsi. Trattandosi di una mano l’operazione, che potrebbe svolgersi già nei prossimi giorni, sarà piuttosto complicata. Ma almeno il 73enne sarà a debita distanza dall’86enne che resta agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto per tentato omicidio, che si terrà entro le prossime 48 ore. Per i carabinieri della compagnia di Castelnuovo che coordinano le indagini la situazione appare ormai chiara.

Tra i due c’erano vecchie ruggini: in qualche caso erano state anche fatte segnalazioni ai carabinieri. Per questo i militari di Bagni di Lucca, i primi ad arrivare sul posto, seguiti poco dopo dai carabinieri di Fornaci, conoscevano bene l’86enne. E’ stato forse anche grazie a questo che sono riusciti a calmarlo.

La situazione al loro arrivo era molto delicata: l’anziano si era seduto nella sua Ape e sul sedile aveva anche la pistola dalla quale aveva appena sparato al parente, che veniva soccorso dall’ambulanza, in mezzo ad un drappello di familiari e vicini di casa che erano accorsi in aiuto. Erano stati richiamati in piazza prima che dagli spari dalle grida dell’86enne, che inveiva ancora una volta contro il vicino di casa. Dopo aver notato che il posteggio che riteneva “suo” era stato occupato dal cugino, lo ha minacciato ed è corso in casa a prendere l’arma. Poi ha fatto fuoco.

Tra i due c’erano continue liti per questioni di vicinato e gli screzi, come hanno raccontato anche alcuni vicini agli investigatori, erano all’ordine del giorno. Una serie di provocazioni tra due persone che non si sopportavano e che loro malgrado si trovavano a vivere a pochi metri l’uno dall’altro. Una situazione evidentemente esplosiva che ha trovato, nel peggiore dei modi, la sua valvola di sfogo.

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