Invasione dell’Ucraina, il consiglio dei ministri decreta lo stato di emergenza: previsti aiuti e invio di soldati

Il provvedimento prevede l'impiego di 1970 unità

Crisi in Ucraina, il consiglio dei ministri ha decretato lo stato di emergenza.

Il donsiglio dei ministri ha approvato un decreto legge in materia di disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina. Infatti, gli sviluppi militari della crisi ucraina e le conseguenti decisioni che l’Italia, assieme ai paesi alleati, ha assunto nel contesto della Nato, includono l’attivazione di una serie misure relative al rafforzamento della postura militare, a fronte della grave situazione di crisi in atto. In particolare, al fine sia di rassicurare gli alleati più esposti sul fianco est dell’alleanza, che di svolgere un’azione di deterrenza nei confronti della Russia, il consiglio atlantico ha ribadito il potenziamento del dispositivo di forze dispiegato dalle nazioni nel contesto delle operazioni Nato già attive, e la disponibilità di un contingente di forze in elevata prontezza che gli alleati mettono a disposizione per affrontare le situazioni di crisi, quale quella attuale.

“Il provvedimento – si legge nel comunicato del consiglio dei ministri – assicura il concorso dello Stato italiano nell’adozione di tutte le iniziative di protezione civile anche attraverso la realizzazione di interventi straordinari ed urgenti a supporto delle operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, interventi da svolgersi durante lo stato di emergenza. Per tale primo intervento sono stati stanziati 3 milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali, che comprendono, al netto di quanto sarà rimborsato dall’Unione europea, gli oneri che verranno sostenuti per il trasporto, il dispiegamento e il reintegro dei materiali. Gli sviluppi militari della crisi ucraina – si spiega – e le conseguenti decisioni che l’Italia, assieme ai paesi alleati, ha assunto nel contesto della Nato, includono l’attivazione di una serie di misure relative al rafforzamento della postura militare, a fronte della grave situazione di crisi in atto. In particolare, al fine sia di rassicurare gli alleati più esposti sul fianco est dell’Alleanza, che di svolgere un’azione di deterrenza nei confronti della Russia, il Consiglio Atlantico ha ribadito il potenziamento del dispositivo di forze dispiegato dalle nazioni nel contesto delle operazioni Nato già attive, e la disponibilità di un contingente di forze in elevata prontezza che gli alleati mettono a disposizione per affrontare le situazioni di crisi”.

Il provvedimento prevede l’impiego di 1970 unità.  Nello specifico prevede “la presenza avanzata e rafforzata in Lettonia attraverso l’impiego del numero massimo di 250 unità di personale e 139 mezzi terrestri, l’impiego del numero massimo di 130 unità di personale e di 12 mezzi aerei, attualmente dislocati in Romania, e attività di pattugliamento aereo nell’ambito delle misure di rassicurazione degli alleati nel fianco est, attraverso 2 mezzi aerei (un rifornitore e un mezzo per raccolta dati), la sorveglianza navale e attività di raccolta dati nell’area sud dell’Alleanza (Mediterraneo orientale e Mar Nero), attraverso l’impiego del numero massimo di 235 unità di personale, 2 mezzi navali e di uno ulteriore, secondo necessità, e di un mezzo aereo, infine la mobilitazione di ulteriori forze ad alta prontezza fino al 30 Settembre 2022, attraverso l’impiego di 1350 unità, 77 mezzi terrestri, 2 mezzi navali (a partire dal secondo semestre 2022) e 5 mezzi aerei”.

Il decreto prevede anche la cessione alle autorità governative dell’Ucraina, a titolo gratuito, di mezzi e materiali di equipaggiamento militari non letali, rendendo disponibili equipaggiamenti per la protezione individuale per i militari ucraini e materiali per lo sminamento umanitario a favore della popolazione civile.

Il decreto prevede infine di “derogare alle norme vigenti per l’erogazione di aiuti e assistenza a favore delle autorità e della popolazione dell’Ucraina; l’autorizzazione a 10 milioni di stanziamenti aggiuntivi finalizzati a un rafforzamento della funzionalità e dei dispositivi di sicurezza delle Sedi diplomatiche italiane, del personale e per la tutela di interessi e cittadini italiani all’estero; l’autorizzazione a interventi per potenziare l’operatività dell’Unità di crisi (con stanziamenti complessivi pari a 1,1 milioni di euro) e facilitare le procedure di assistenza ai cittadini italiani all’estero anche attraverso l’uso di applicativi informatici; la proroga per l’anno 2022 dei dispositivi Nato già in corso, ovvero la prosecuzione della partecipazione di personale militare al potenziamento dei seguenti dispositivi della Nato, già autorizzati dal Parlamento per l’anno 2021″.

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