L’ordine dei medici: “Sanità in sofferenza, servono nuove assunzioni”

L'appello alle istituzioni: "Tutto il comparto è in ginocchio, non basta più dire che non ci sono risorse"

L’intero comparto è in sofferenza e in provincia di Lucca il periodo delle feste ha messo in evidenza, complice anche l’aumento dei contagi di coronavirus, tutta la vulnerabilità del sistema sanitario. Perché il problema, secondo l’ordine dei medici di Lucca, resta lo stesso. E si chiama carenza di personale.

“No, non è possibile liquidare il gravissimo problema costituito dalla mancanza di personale in sanità – spiega l’ordine – semplicemente annunciando che non ci sono risorse disponibili per nuove assunzioni. Tutto questo, all’indomani dell’approvazione del decreto Milleproroghe foriero di speranze per nuove snelle assunzioni, suona quasi come una beffa sia per i professionisti che per i cittadini alle prese con la recrudescenza dell’infezione covid”.

“Tutto il comparto sanitario è in sofferenza – è l’esame che della situazione fa l’Ordine dei medici di Lucca – e in tutte le componenti professionali, ma in particolar modo la rete dell’emergenza-urgenza (territoriale ed ospedaliera), la continuità assistenziale, la medicina di famiglia sono particolarmente colpite dalla carenza di personale. Questo fenomeno era già stato previsto, con largo anticipo, da circa quindici anni dagli enti previdenziali di categoria, dai sindacati medici, dagli Ordini dei medici e puntualmente denunciato agli organismi competenti senza tuttavia il minimo riscontro; anzi, si è cercato di supplire alla mancanza di personale medico semplicisticamente tagliando servizi, surrogando alcune funzioni di quest’ultimo a personale con altre qualifiche professionali, giusto per mantenere in vita, a qualsiasi costo, le varie attività. Ora si sta assistendo ad un nuovo tentativo di surroga con la telemedicina, strumento prezioso, ma che non può assolutamente, nella stragrande maggioranza dei casi, sostituire la presenza fisica del medico. Quindi le assunzioni vanno fatte e basta. Come? Individuando i reali bisogni del personale sanitario e dei cittadini, classificando i problemi secondo criteri di priorità, stornando fondi da capitoli di spesa improduttivi, privilegiando i servizi più importanti nel presente momento e infine spendendo, come sottolineato più volte dal presidente del Consiglio è il momento di spendere. Non ci sono risorse? Ebbene accendiamo un mutuo. È una strada che è stata perseguita altre volte dall’amministrazione regionale per motivi molto meno importanti, la gravità del momento lo pretende”.

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