Ambulanti, commercianti ed anche una pittrice: la Finanza in un anno scopre 10 evasori totali foto

Bilancio delle attività nel giorno della festa del Corpo: giro di vite nei controlli per individuare i "furbetti" del sussidio

Un anno di attività per le fiamme gialle. E l’occasione per fare un primo bilancio.

Si è svolta oggi nella caserma Giacomo Puccini appuntato ad honorem la cerimonia celebrativa della fondazione del Corpo della Guardia di finanza con il prefetto di Lucca, Francesco Esposito accolto dal comandante provinciale colonnello Massimo Mazzone, e dagli ufficiali del comando ed una ristretta rappresentanza di militari in servizio e della sezione Anfi nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica.

Questi i principali risultati dell’attività nell’ultimo anno da parte della Finanza lucchese.

Contrasto agli illeciti nel settore della spesa pubblica

La lotta agli illeciti nel settore della spesa pubblica ha assunto un ruolo di primo piano nel corso del 2020 e nel primo semestre 2021, pertanto la Guardia di finanza ha impiegato una rilevante quota delle proprie risorse nelle attività di monitoraggio e controllo del territorio provinciale, volte al contrasto degli indebiti accessi a prestazioni assistenziali, con l’obiettivo di tutelare, da un lato, gli interessi dello Stato a salvaguardia della spesa pubblica e, dall’altro, coloro che hanno concretamente bisogno delle misure di assistenza.

Durante l’ultimo anno il comando provinciale di Lucca ha eseguito 69 controlli nel settore delle cosiddette “prestazioni sociali agevolate”, dei quali 33 risultati irregolari, constatando un danno complessivo cagionato allo Stato per oltre 78600 euro.

Nel settore dei reati ed altri illeciti contro la pubblica amministrazione sono stati denunciati complessivamente 6 soggetti all’autorità giudiziaria.

Le attività finora eseguite al fine di individuare i contributi indebitamente percepiti nell’ambito del “reddito di cittadinanza” hanno fatto emergere diverse fattispecie, fra queste la più ricorrente, con un totale di cinque violazioni, attiene alla mancata comunicazione di somme derivanti da vincite di gioco, in quanto la specifica normativa prevede la revoca del beneficio quando esse superano una determinata soglia.

Altra situazione di particolare rilievo ha riguardato un soggetto che ha percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, per una somma complessiva di circa 14mila euro, dopo aver presentato una dichiarazione sostitutiva non veritiera circa la residenza sul territorio italiano, in quanto non era trascorso il previsto periodo minimo di permanenza continuativa, pari a due anni.

Sono state scoperte anche le posizioni di due persone che si sono “dimenticate” di comunicare le variazioni patrimoniali, immobiliari e mobiliari, derivanti rispettivamente da un’eredità e da erogazioni dell’Inail a titolo di indennità per infortunio sul lavoro. In entrambi i casi, il reddito di cittadinanza percepito è stato pari a quasi 10mila euro.

Infine, è emersa la posizione di una donna che ha omesso la comunicazione di inizio attività di un componente del nucleo familiare, percependo indebitamente un beneficio di quasi 6mila euro. Alla luce di quanto accertato, i soggetti individuati sono stati denunciati alla procura di Lucca, per violazione dell’articolo 7 comma 1 del decreto legge 28 gennaio 2019 numero 4 (decreto istitutivo del reddito di cittadinanza), che stabilisce le sanzioni alle fattispecie finora esposte con la reclusione da due a sei anni.

I rilievi sono stati comunicati all’Inps, che ha revocato i singoli benefici, provvedendo immediatamente a sospenderne l’erogazione, a recuperare le somme indebitamente riscosse e, infine, a comminare le connesse sanzioni amministrative. Sono in corso ulteriori controlli al fine di garantire equità sociale e contrastare ogni forma di illecito.

Nello stesso settore è stata avviata, altresì, una serie di controlli attinenti alla corretta percezione del cosiddetto “reddito di emergenza”, previsto dal decreto legge 19 maggio 2020 numero 34 (Decreto rilancio), ed in particolar modo alla corresponsione di tale emolumento ai cittadini immigrati ospitati nei Centri di accoglienza straordinari. Tale iniziativa è andata ad inserirsi in un più ampio controllo sulla gestione dei Cas coordinato dalla locale Prefettura.

Un’importante attività di controllo è attualmente in corso nei confronti dei percettori di finanziamenti garantiti (ex articolo 13 decreto legge 23/2020 Decreto Liquidità), legata al rischio di utilizzo illecito del modello per accedere al credito, individuato nella forma della dichiarazione sostitutiva di certificazioni e dell’atto di notorietà, che consente di non produrre la documentazione certificativa dei ricavi, attuato attraverso la dichiarazione di ricavi superiori al reale ovvero qualora la stessa sia prodotta da soggetti che risultino evasori totali.

Sono stati intrapresi ulteriori controlli nei confronti di imprese e professionisti beneficiari delle agevolazioni connesse all’emergenza Covid-19, attraverso l’acquisizione dei dati relativi ai Fondi di faranzia, dai quali è emerso che, durante il 2020, i finanziamenti sono stati oltre 11mila, il cui ammontare totale per la Provincia di Lucca sfiora i 900 milioni di euro, con circa 10mila imprese finanziate, di cui circa 4400 ditte individuali.

Da tale platea sono stati estrapolati i soggetti da sottoporre a controllo, caratterizzati da precedenti per reati fiscali o societari, precedenti di polizia per reati per i quali si applicano le sanzioni amministrative interdittive, dalla mancata presentazione delle dichiarazioni o dichiarazione di importi non coerenti con i parametri previsti in relazione all’erogazione ricevuta oppure che risultano aver cessato l’attività durante l’anno di riferimento. Le attività sono tuttora in corso.

Contrasto alle frodi fiscali e al sommerso

Nel corso del 2020 l’economia della Provincia ha risentito degli effetti negativi della pandemia da Covid-19 e delle misure limitative della libertà di circolazione e di impresa adottate dal governo, pertanto l’attività finalizzata al contrasto dell’evasione e le frodi fiscali ha subito una sospensione ed il successivo ridimensionamento, allo scopo di focalizzare l’attenzione dei Reparti sulle condotte direttamente correlate alla contingenza sanitaria. Sono stati comunque conclusi 146 interventi, fra verifiche e controlli fiscali, a tutela degli interessi erariali nazionali. Questi servizi si sono basati su una selezione preventiva e mirata degli obiettivi, da un lato individuati e ripresi dal 2019, dall’altro limitata alle categorie che non hanno subito le limitazioni imposte attraverso i decreti che si sono susseguiti durante l’anno.

A seguito delle attività condotte sono stati individuati 165.355.218 euro di base imponibile non sottoposta a tassazione e 113.507.556 euro di Iva non versata. Sono state inoltre denunciate 15 persone responsabili di reati fiscali e scoperti 10 evasori totali i quali, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al fisco. Fra questi sono compresi un venditore ambulante, i gestori di un albergo e di uno stabilimento balneare, alcuni commercianti (di carburanti, computer, elettrodomestici e rottami metallici), un muratore e una pittrice.

Durante le operazioni eseguite nel campo della lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali sono state sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per circa 223800 euro e avanzate proposte di sequestro per circa 4.561.000 euro.

Sono stati complessivamente 2240 gli interventi condotti nell’ambito del controllo del territorio. Tra questi una parte consistente sono stati indirizzati al monitoraggio dell’attuazione delle misure anti-contagio nei confronti di persone e ambienti di lavoro.

Nel contesto dell’attività investigativa è stata individuata un’organizzazione criminale operativa in Italia, la quale è risultata aver radicato solide basi anche in Slovenia, che ha posto in essere una frode carosello a carattere transnazionale attraverso l’emissione di fatture false per circa 500 milioni di euro, a favore di società operanti nel settore dei prodotti hi-tech che utilizzavano le fatture per operazioni soggettivamente inesistenti allo scopo di abbattere l’Iva da versare all’erario. Gli elementi emersi dalle indagini di polizia giudiziaria sono stati successivamente valorizzati avviando sette verifiche fiscali nei confronti delle maggiori società italiane coinvolte nella frode fiscale, oltre ad un’ulteriore verifica nei confronti della società di diritto sloveno. Nel 2020 sono state concluse due verifiche, contribuendo all’individuazione di una quota importante di Iva evasa, pari a circa 120 milioni di euro.

Contrasto alla criminalità economico-finanziaria nel settore del riciclaggio e autoriciclaggio, reati fallimentari

Nel 2020 sono stati effettuati 5 interventi e denunciati 7 soggetti nel settore attinente al riciclaggio ed auto-riciclaggio. Sono stati sequestrati 459mila euro e avanzate proposte di sequestro per quasi 6.633.800 euro, relativi a distrazioni accertate nell’ambito di attività volte al contrasto dei reati fallimentari.

In materia di circolazione dell’euro sono stati effettuati 8 interventi e verbalizzati altrettanti soggetti per un sequestro di quasi 188200 euro in banconote false.

Nella lotta alla criminalità economico-finanziaria si evidenziano inoltre 134 segnalazioni di operazioni sospette approfondite dai reparti sul territorio.

Gli accertamenti patrimoniali eseguiti a contrasto della criminalità organizzata hanno permesso di procedere al sequestro di 6.871.500 euro nei confronti di 26 persone fisiche e 9 persone giuridiche.

Sono in corso acquisizioni di dati allo scopo di monitorare, in tempo reale, le variazioni nelle strutture societarie riferite ad ingressi di nuove “figure” o apporti di capitali intervenuti durante il periodo di emergenza sanitaria, con particolare attenzione alle imprese in difficoltà finanziaria, che potrebbero sottintendere fini illeciti, quali reati fallimentari. Ad oggi sono stati individuati 60 soggetti, di cui uno è stato già denunciato.

Il mercato del falso

Nell’ultimo anno la Guardia di Finanza di Lucca è stata impegnata nella tutela dei diritti di proprietà e dei consumatori. In tale ambito sono stati effettuati 34 interventi e controllate 48 persone, con la contestuale denuncia di 25 soggetti ed il sequestro di 120900 prodotti illegali, di cui 45900 mascherine e dispositivi di protezione individuale, oltre a 14mila litri di bevande, per frode in commercio e in materia di contraffazione, made in Italy e sicurezza prodotti.

Lotta allo spaccio e alla detenzione delle sostanze stupefacenti

Nel quadro del controllo del territorio è stata svolta l’attività di contrasto allo spaccio e alla detenzione di sostanze stupefacenti, nel cui ambito le pattuglie si avvalgono della preziosa collaborazione dei cani antidroga.

Complessivamente sono stati effettuati 15 interventi che hanno condotto, oltreché al significativo sequestro di quantitativi di droghe leggere, alla denuncia di otto persone e alla segnalazione al prefetto di Lucca di 8 sdetentori, ai fini di uso personale, di sostanze stupefacenti.

Il concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica

La Guardia di finanza di Lucca, chiamata a partecipare alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, è stata impegnata in occasione del Carnevale di Viareggio, in quanto gli altri importanti eventi culturali peculiari della Provincia sono stati annullati a causa delle limitazioni sanitarie.

Il controllo economico del territorio della Provincia di Lucca è garantito dai reparti del xorpo anche grazie alle segnalazioni che giungono al numero di pubblica utilità 117, che nel 2020 sono state pari a 218. Tale servizio trova le sue premesse nella necessità di corrispondere alle istanze di sicurezza economico-finanziaria manifestate con sempre maggiore diffusione dalla collettività. Nello stesso periodo sono state impiegate nello specifico settore oltre 1504 pattuglie.

Bilancio operativo 2020

Le attività di contrasto agli illeciti hanno spaziato dalla prevenzione e repressione dei fenomeni evasivi all’aggressione patrimoniale della criminalità economica, anche organizzata, dalla lotta agli sprechi di risorse pubbliche all’antiriciclaggio; operazioni che, oggi più che mai, proiettano la Guardia di finanza nel suo ruolo di polizia economica e finanziaria e di polizia giudiziaria, sempre capace di individuare i possibili profili di connessione tra illeciti fiscali ed ogni forma di delinquenza, senza tralasciare i risvolti e i positivi riflessi di carattere sociale generati dalla sua azione al servizio della collettività.

La tutela delle libertà economiche dei cittadini, delle imprese e dei professionisti onesti è condizione indispensabile per il raggiungimento dell’equità sociale posta a fondamento del benessere della collettività. È proprio la lotta ai fenomeni evasivi più gravi e alle frodi fiscali, alle illegalità nella pubblica amministrazione, agli sprechi di risorse e alla criminalità economico-finanziaria in genere a costituire l’obiettivo dell’attività operativa della Guardia di finanza di Lucca, che si è sviluppata attraverso: l’esecuzione di 2741 interventi nei settori d’istituto; lo sviluppo di deleghe d’indagine pervenute dalla magistratura ordinaria e contabile; il contrasto ai traffici illeciti ed il concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica.

Bilancio operativo nello stato di emergenza da Covid 19

Anche nel 2020 le fiamme gialle lucchesi hanno messo in campo misure straordinarie volte al contrasto della diffusione del virus ed alla salvaguardia dell’economia del paese, in attuazione dei vari decreti del presidente del Consiglio dei ministri ed in ottemperanza a quanto deciso nei vari Comitati dell’ordine e della sicurezza pubblica presieduti dal prefetto di Lucca. L’attenzione rivolta all’individuazione delle frodi in commercio, a garantire il rispetto delle misure anti-contagio negli ambienti di lavoro. Inoltre in coadiuvare con le altre forze di polizia coordinate dalla prefettura al controllo della circolazione delle persone e mezzi.

Nel contesto emergenziale sono stati controllati complessivamente 8389 soggetti, di cui 67 sanzionati per il mancato rispetto di quanto disposto nei decreti e quattro denunciati per falsa dichiarazione. Nell’ambito delle ispezioni sul rispetto delle misure anti-contagio presso le aziende, i controlli ammontano a 7586 e sono stati sanzionati 17 titolari di attività.

Nel corso delle attività di controllo sulle categorie produttive autorizzate, sotto il coordinamento dalla prefettura, è stata scoperta una società che, indicando quale attività secondaria la fabbricazione di articoli tessili tecnici ed industriali, produceva mascherine facciali non conformi alle disposizioni normative di cui al codice del consumo, in quanto non veniva riportato sulle confezioni il contenuto minimo delle informazioni relative ai prodotti stessi. Dall’esame di alcuni documenti è emerso che le mascherine erano destinate a farmacie della zona.

Nel 2020 e nei primi mesi del 2021 sono stati sottoposti a sequestro un totale di oltre 46mila mascherine e dispositivi di protezione individuale non conformi alla normativa vigente.

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