Vaccino anti Covid, il dottor Sauro Luchi: “È efficace, chi lo fa sarà protetto”

Il primario di malattie infettive del San Luca: "Per l'immunità di gregge dovremo aspettare il terzo trimestre dell'anno"

Il dottor Sauro Luchi, primario di malattie infettive del San Luca di Lucca è stato il primo medico in provincia di Lucca a vaccinarsi contro il Covid 19. Al dirigente del reparto, che da mesi è in trincea per curare i malati di Coronavirus,  Lucca e Serchio in Diretta hanno posto le domande – che tutti si pongono – per fare chiarezza in merito al piano di vaccinazione, sugli effetti e la copertura, sulla tempistica, sul virus e le sue mutazioni, sull’andamento dei contagi, i postumi e i comportamenti da adottare per la prevenzione.

Sauro Luchi

Ha mai avuto timori, o dubbi, sul vaccino? Proteggerà o dovremo comunque usare tutte le precauzioni, dalla mascherina al distanziamento?

No, mai avuto timori, ho sempre fatto tutte le vaccinazioni compresa quella annuale dell’influenza, credo fermamente nei vaccini. Il vaccino sappiamo che è efficace e quindi chi lo fa sarà protetto, ma l’obiettivo di ogni vaccinazione è quello di indurre un’immunità di gregge, ossia il blocco della circolazione del virus e quindi la protezione per tutta la popolazione. Ciò si potrà raggiungere quando sarà vaccinato fra il 75 e l’80% della popolazione. Fino a quando non avremo raggiunto questo obiettivo restano indicati il distanziamento e la mascherina. Ad oggi non sappiamo inoltre con certezza se i vari vaccini che si stanno via via rendendo disponibili, proteggeranno solo dalla malattia o anche dalla infezione. Nel caso in cui il soggetto vaccinato non sviluppi la malattia ma possa ugualmente infettarsi è chiaro che potrebbe esser un soggetto che trasmette l’infezione, pertanto distanziamento e mascherina sono da adottare in questo momento anche da parte di chi è vaccinato. Penso che fra qualche mese avremo dati scientifici più certi su questo ultimo aspetto.

Il vaccino, a quanto pare, resta l’unica vera arma per sconfiggere il Covid: al momento di quanti vaccini dispone la comunità medica? Sono in arrivo anche altri vaccini, anche italiani, quando saranno disponibili?

Al momento i vaccini registrati in Europa e anche in Italia sono 2, a breve ne avremo un terzo, fra qualche mese dovrebbe essere disponibile anche quello italiano, sono diversi quelli che già oggi vengono utilizzati in altre nazioni, basti pensare a quello cinese o a quello russo. I vaccini in varie fasi di sviluppo sono attualmente alcune decine.

Non sappiamo molto su quelli che potrebbero essere gli effetti a lungo termine…

E’ vero, gli studi registrativi hanno potuto seguire i pazienti solo per alcuni mesi, il numero dei partecipanti agli studi registrativi seppur adeguato è abbastanza limitato, ma anche su numeri molto più ampi, ormai di alcuni milioni di vaccinati, non si sono al momento avuti effetti collaterali importanti.

Spaventa molto la cosiddetta variante inglese. In cosa si differenzia dal ceppo di origine? E’ più pericolosa? Può essere resistente al vaccino? Avete registrato dei casi al San Luca?

La variante inglese rappresenta un ceppo virale che ha mostrato una maggior capacità di diffusione, di contagio, ma non è più aggressiva, quindi non è più pericolosa. In linea generale i virus tendono durante la loro evoluzione naturale a diventare più contagiosi e meno aggressivi speriamo che anche in questo caso si verifichi questo secondo aspetto. Sia in teoria sia da studi scientifici preliminari non vi sono motivi per ritenere che questa variante sia resistente al vaccino, quindi nessun cambio di programma. Il laboratorio del nostro ospedale non è in grado di sequenziare i genomi virali pertanto non possiamo sapere se abbiamo avuto pazienti con questa variante, ma al momento sono segnalati pochi casi in Italia e la ritengo una eventualità altamente improbabile

Oltre al vaccino sono allo studio varie ipotesi di cura, quali il plasma iperimmune e i monoclonali. Possono essere armi efficaci per contrastare il virus?

Per quanto riguarda il plasma iperimmune, si è concluso da qualche settimana il protocollo tsunami uno studio toscano a cui hanno partecipato anche vari centri di altre regioni, a breve sapremo i risultati. Gli studi sugli anticorpi monoclonali hanno mostrato risultati incoraggianti sia come prevenzione che come trattamento della malattia. Quando avremo a disposizione questi farmaci e quando la vaccinazione si sarà realizzata su vasta scala potremo dire di essere usciti da tunnell, ma la luce si vede già chiaramente.

Può darci dei chiarimenti sull’andamento dei ricoveri e la conferma che i nuovi pazienti non sono solo anziani ma l’età media si è abbassata rispetto alla prima ondata?

L’età media dei contagiati in tutto il nostro paese si è abbassata nettamente ed è intorno ai 40 anni rispetto ai 60 della ondata della primavera scorsa, questo in gran parte è dovuto al molto maggior numero di tamponi effettuati sulla popolazione che hanno rilevato come la maggior parte dei soggetti contagiati fossero asintomatici o poco sintomatici e più giovani. Questo si è in parte riflesso anche sui pazienti ricoverati

Nella sua esperienza quale la fascia di pazienti più colpita oltre a quella degli anziani?

La fascia di età più colpita è quella oltre gli 80 anni a seguire quelle fra 80 e 70 anni e fra 70 e 60 anni, poi le altre fasce di età.

Quali sono gli esiti più frequenti della malattia (gli strascichi insomma)

Si parla di long Covid o post Covid ad indicare una sindrome clinica che interessa una parte di pazienti che sono stati affetti da questa patologia e che si caratterizza per stanchezza, difficoltà di concentrazione, insonnia, alterazione di gusto e olfatto, difficoltà respiratoria, dolori osteomuscolari, nella mia esperienza questi disturbi tendono nel tempo a ridursi.

Cosa pensa dell’implementazione del piano vaccinazioni qui in Toscana e la tempistica per i comuni mortali…

Compatibilmente con l’arrivo delle dosi dovremmo cercare di non perdere un minuto, prima vacciniamo, meno malati e meno morti avremo. Mi pare che l’organizzazione in corso di definizione vada in questa direzione.

Quando pensa che riusciremo a raggiungere l’immunità di gregge?

Come abbiamo detto prima l’immunità di gregge si raggiunge quando sarà vaccinata la maggior parte della popolazione, sarebbe bello se potessimo raggiungerla in estate, ad essere realisti dovremo aspettare il terzo trimestre dell’anno.

In attesa del vaccino, cosa dobbiamo fare?

Dobbiamo continuare a rispettare i soliti comportamenti che ben sappiamo e ad evitare assembramenti di ogni genere, certo quanto accaduto in centro a Lucca preoccupa molto, soprattutto in questo periodo dove si intravede chiaramente la via d’uscita da questa pandemia.

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