Borgo a Mozzano, non si arrestano i contagi: sono già 67 i positivi al covid a dicembre

Il sindaco: "Bisogna evitare, nella maniera più assoluta, i ritrovi di ampi numeri tra amici e famiglie allargate"

Non si ferma l’aumento dei nuovi positivi al coronavirus nel comune di Borgo a Mozzano. Anche oggi (14 dicembre) si sono registrati 5 nuovi casi: 4 nel capoluogo e 1 ad Anchiano.

Coronavirus, 11 nuovi positivi in Valle del Serchio: 5 sono a Borgo a Mozzano

Un’impennata di contagi nel mese di dicembre: i casi di coronavirus a Borgo a Mozzano sono già arrivati a 67, con il picco di 12 positivi in un solo giorno dello scorso 7 dicembre. In tutto il mese di ottobre Borgo aveva registrato 60 casi, a novembre 80. Borgo è il comune più colpito in Valle (e tra i più colpiti in provincia) in questo mese.

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“Gente, oggi ve lo dico con sguardo un po’ preoccupato: ad ora da noi i contagi non si fermano – scrive il sindaco Patrizio Andreuccetti -. Si parla di terza ondata, ma la seconda è sempre in piena azione. Oggi abbiamo altri 5 contagi: 4 Borgo, 1 Anchiano. Ancora famiglie. L’augurio è che queste persone stiano presto bene. Da dove vengono questi contagi se è tutto chiuso? Me lo chiedete in tanti. Nessuno ha una idea precisa (il virus, alla fine, può essere ovunque)”.

Il sindaco fa un appello ai cittadini: “Contrarre il virus non è certo una colpa, può accadere a tutti e tante volte senza saperne il perché. Quello che chiedo con forza a tutti e di evitare, nella maniera più assoluta, i ritrovi di ampi numeri tra amici e famiglie ‘allargate’, perché al di là del virus casuale, lavorativo o di contatto col mondo, c’è il virus domestico. E non parlo del normale contagio in famiglia (difficilmente evitabile) ma di quello dove si è leggeri nell’incontrarsi con le altre persone. Ve lo chiedo con forza perché altrimenti non se ne esce. I controlli non possono entrare nelle case: la responsabilità di comportamenti sbagliati è individuale ed è anche nei confronti della collettività”.

Prima fermiamo queste situazioni, prima facciamo un regalo alla salute ma anche all’economia – conclude Andreuccetti -. Lo dobbiamo soprattutto alle persone più deboli ed alle nostre attività commerciali che stanno compiendo sacrifici enormi”.

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