Zona arancione, Giani: “Disponibile ad accelerare le riaperture”

Il presidente della Regione dà la disponibilità a firmare un’ordinanza una volta ricevuta la comunicazione ufficiale da parte del ministro Speranza

La Toscana si sta preparando a riaprire, dando la possibilità ai negozianti di poter prendere un po’ di meritato ossigeno. Ma quando sarà: il 6 o il 5 dicembre, come ha dichiarato e spera il presidente della giunta regionale Eugenio Giani?”. A sollecitare una risposta sul tema è stata Elisa Montemagni, presidente del gruppo Lega in consiglio regionale che, approfittando della presenza in aula del governatore, ha posto proprio questa domanda prima che si aprisse il dibattito sulle sovvenzioni al sistema aeroportuale.

“La situazione in Toscana, con il numero di contagi in diminuzione negli ultimi giorni, è sotto gli occhi di tutti – ha dichiarato Eugenio Giani – tuttavia le indicazioni normative dell’attuale decreto sono precise e vincolanti: una volta assegnata la zona rossa, la Regione resta in tale zona per 14 giorni, per poi passare alla valutazione dei dati da parte del comitato tecnico scientifico e quindi al decreto del ministro della sanità, una volta sentito il presidente della Regione. Dall’oscillazione di tali passaggi dipende la data di riapertura: sabato 5 o domenica 6 dicembre, anche se con assoluto buon senso possiamo affermare che la Toscana, per i parametri, è in zona arancione e che da parte mia c’è tutta la disponibilità ad accelerare la riapertura”.

Da qui la disponibilità del presidente a firmare un’ordinanza, una volta ricevuta la comunicazione di ingresso nella zona arancione da parte del ministro Speranza, anticipando così i tempi del decreto rispetto alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Inoltre, nel corso della riunione dei presidenti di Regione, in programma per domani (1 dicembre) con il ministro Francesco Boccia. “Dovremo affrontare il termine dell’efficacia del decreto del 3 novembre scorso – ha annunciato – e magari potremo provare a superare la logica dei 14 giorni, così da poter di nuovo passare da zona arancione a gialla, in minor tempo, senza dare però la sensazione del liberi tutti, perché a ognuno di noi è richiesta la massima responsabilità”.

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