I lavoratori della sanità allo stremo: “Vogliamo tutele e aiuti”
Presidio dei sindacati della funzione pubblica e dei dipendenti dei servizi ospedalieri: “Chiediamo sicurezza, assunzioni e rinnovo del contratto”
I lavoratori della sanità chiedono tre cose: sicurezza, assunzioni e rinnovo del contratto. Non sono soltanto medici, infermieri o operatori sanitari ma i tanti addetti – anche di aziende private – che ruotano attorno ai servizi ospedalieri e si occupano delle sanificazioni e delle lavanderie.
La loro esasperazione e il loro accorato appello alle istituzioni è stato esternato in un sit in statico e in forma ristretta per rispettare le normative contro il contagio di fronte all’ospedale San Luca. Una delegazione di lavoratori ha steso striscioni per chiedere una maggiore considerazione e la soluzione di problemi annosi che ora, con la seconda ondata della pandemia, rischiano di rendere più complessa la risposta ai bisogni del cittadino.
A spiegarlo è stata tra gli altri Lorena Maggiolo, della segreteria regionale della Funzione pubblica della Cgil: “Siamo tutti qui presenti virtualmente, dai lavoratori della sanità agli addetti dei servizi, di tutta la categoria: siamo uniti per sostenere il sistema sanitario perché in questo momento è la priorità. Siamo in prima linea nella lotta al virus e chiediamo sicurezza assunzioni e rinnovo del contratto”.
“Chiediamo sicurezza – ha aggiunto -, rispetto dei protocolli e fornitura dei dispositivi di protezione che tutelino la sicurezza. Chiediamo assunzioni perché in questo momento mancano, per tanti anni si è tagliato sulla sanità. Le assunzioni sono necessarie anche per la sicurezza dei lavoratori che non possono fare turni stremanti e ammalarsi. Dobbiamo mettere al primo posto la salute dei cittadini”.
“Chiediamo dunque anche il rinnovo del contratto. Abbiamo bisogno che siano stanziate risorse adeguate, è necessario riconoscere incentivi adeguati – afferma -. Questi lavoratori hanno retto il paese nella prima ondata e adesso fronteggiano la seconda ondata ancora peggiore della prima”.