Lo sfogo del pizzaiolo positivo al covid19: “Deluso dagli altri: su di me solo bugie”

Il messaggio social del giovane: "Colpita la mia famiglia e la nostra attività senza alcun motivo"

Si sfoga e rompe il silenzio, uscendo dall’anonimato. Lo fa dopo settimane di “bugie” e “chiacchiere alle spalle”, settimane in cui sono circolate tante “storie inventate” su di lui e soprattutto sulla attività della sua famiglia, una pizzeria di Diecimo. Il giovane, risultato positivo al coronavirus, scrive tutto il suo malcontento su Facebook, in un post che ha avuto tante condivisioni, tra cui quella dello stesso sindaco Patrizio Andreuccetti.

Il virus – ma soprattutto i pregiudizi di molti – hanno colpito non soltanto lui – denuncia – ma anche la sua famiglia e la sua attività: nessun altro, infatti, né familiari, né dipendenti dell’attività è risultato positivo. Le bufale però hanno fatto il giro del paese, dove ancora ieri altre persone contagiate hanno dovuto chiarire la situazione su Facebook. Segno di un malessere generale che sempre più spesso rischia di ingenerare equivoci, oltre che, per l’appunto, false notizie.

Sembra essere questo il senso del messaggio del giovane, affidato al social network e visibile a tutti, in modalità pubblica: “Allora prima di iniziare volevo chiedere scusa a tutti i miei amici (cercate di capire) ai quali ho detto il contrario di quello che sto per scrivere ma da ormai quasi venti giorni sono chiuso in camera e mi sono trovato in una situazione inverosimile che adesso spiegherò a tutti”.

“Ad inizio agosto – racconta – sono ritornato da un viaggio in Croazia con dei miei amici e impaurito dalla situazione che si stava scatenando per i ritorni dall’estero ho deciso di fare un tampone al quale sono purtroppo risultato positivo. Come vuole la prassi tutte le persone che erano a rischio contagio sono state avvertite e messe in quarantena fiduciaria, mentre chi ha avuto contatti secondari o è stato con me ma con la mascherina non deve preoccuparsi, perché evidentemente se gli organi di competenza non si sono messi in contatto con loro non c’è nulla da temere”.

“Il problema che mi ha spinto a mantenere l’anonimato è che quella che viene definita ‘comunità’ ha iniziato a inventare bugie e sparlare di me ancora prima che io sapessi il risultato del tampone, mettendomi in una situazione veramente spiacevole dove venivo a sentire cose su di me palesemente finte che non sto nemmeno a raccontarvi. Purtroppo il tutto si è riversato sull’attività della mia famiglia e nella quale lavoro, che come potranno confermare tutti i dipendenti è completamente pulita, dato che sia i miei genitori (con i quali ho avuto un contatto secondario al mio ritorno dato che di lì a poco sono partiti per andare in montagna con dei loro amici, tornando addirittura dopo il mio tampone, e che al momento stanno vivendo dall’inizio della mia quarantena in un’altra abitazione) che tutti i dipendenti sono risultati negativi al tampone. Ora vi prego soltanto di non fare i finti buonisti sotto il post, visto che so di tutte le voci che sono girate e tutte le persone che si sono permesse di violare la mia privacy facendomi passare dei momenti davvero sgradevoli, e di non continuare a dire in giro bugie sull’attività e sulla mia famiglia che sta tutta bene. Mi sento in dovere di fare questo post dato che mi sono sentito deluso da una gran parte dei miei concittadini, detto questo grazie per l’attenzione”.

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