Rsa Gallicano, Uil Fpl: “Sia trattata come reparto Covid-19”

Il sindacato chiede che sia l'Asl a provvedere i dispositivi per la sicurezza dei sanitari e dei pazienti non contagiati

La cooperativa sociale La Salute, che gestisce la Residenza sanitaria per anziani di Gallicano, deve essere subito inserita all’interno dei canali di approvvigionamento della Usl Toscana nord ovest, proprio come se fosse un reparto distaccato di trattamento Covid19, per garantire l’arrivo di mascherine, guanti, occhiali e tutto quanto possa servire, a norma e in tempi rapidi”. A parlare  sono il segretario della Uil Fpl di Lucca, Pietro Casciani e Stefania Fontanini, responsabile del settore, alla luce del focolaio che è scoppiato negli ultimi giorni nella Rsa Paoli Puccetti di Gallicano, all’interno di una struttura convenzionata con l’Asl dove il coronavirus ha infettato 22 persone su 44 che lì si trovano ogni giorno, perché ospiti della Rsa o lavoratori della cooperativa,  in prima linea per garantire le cure ad anziani e ammalati.

“Riteniamo inoltre che sarebbe illegittima, se verificata, l’ipotesi che circola in queste ore: costringere i lavoratori a pernottare nella Rsa – proseguono i sindacati – C’è un’ordinanza regionale ben chiara che offre questa come possibilità ma in nessun caso come obbligo”.

“Ormai quella struttura è in tutto e per tutto un reparto ospedaliero Covid e il personale deve avere tutti i dispositivi di protezione individuale certificati dalla Asl e in tempi rapidi oltre a ogni altro supporto necessario. Siamo preoccupati  – prosegue Casciani – perché l’Asl ovviamente ha i propri canali di approvvigionamento per il materiale che serve quotidianamente, necessario a garantire la sicurezza e la tutela di ospiti e lavoratori. Non possiamo aspettare che la cooperativa si rivolga al mercato privato per fare il necessario approvvigionamento, con i ritardi che ci sono e il rischio di materiale non certificato. Per questo deve essere inserita al più presto nei canali dell’azienda sanitaria, una sorta di reparto distaccato Covid19. Mascherine, guanti, tute devono essere cambiati ogni fine turno o addirittura all’occorrenza ed è impossibile”.

C’è un altro aspetto che Casciani e Fontanini mettono in luce, una disparità di trattamento fra lavoratori che in questa fase dovrebbe essere superata: “Chiediamo alla Regione un riconoscimento economico per gli operatori delle cooperative sociali, così come per i lavoratori Asl, che a oggi non è previsto dal contratto collettivo delle cooperative sociali. Infine ricordiamo che l’ordinanza della Regione Toscana, la 21 del 29 marzo che prevede il rientro al proprio domicilio e non c’è nessun obbligo per il personale della Rsa di restare a pernottare all’interno della struttura o in uno degli alberghi destinati all’emergenza: si tratta solo di una possibilità, ma i lavoratori possono tornare regolarmente anche a casa. Ogni altra soluzione per la Uil Fpl sarebbe una chiara limitazione della libertà personale, grave e illegittima”.

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