Kme, il coronavirus complica la strada del rilancio, Fiom lancia l’allarme: “Ordinativi in caduta libera”

Solo la nautica non ha subito effetti negativi. Il direttivo: "Per le imprese ci sarà presto un'emergenza licenziamenti"

L’economia lucchese continua a subire i contraccolpi della crisi del coronavirus. E a soffrire non è soltanto la piccola imprese, cui si aggiungono problemi strutturali, ma anche le aziende che con difficoltà stavano cercando una svolta per il loro futuro, come ad esempio Kme.

Una crisi diversificata e aggravata dalle misure restrittive contro il contagio. E’ una analisi lucida ma impietosa quella che fa della situazione economia attuale il direttivo della Fiom Cgil della provincia di Lucca che ieri (18 settembre) si è riunito al circolo Il Fienile di Viareggio per analizzare lo salute delle imprese del settore.

“Essere riusciti ad ottenere la proroga della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’anno è stato un grande risultato. Senza questi provvedimenti – spiega la Fiom – saremmo già in una situazione estremamente drammatica. Dobbiamo prepararci a resistere e a far fronte ad una vera e propria emergenza licenziamenti, soprattutto nelle aziende di piccole e piccolissime dimensioni. Nelle principali aziende la pandemia ha semplicemente enfatizzato le condizioni preesistenti. Assistiamo e assisteremo a politiche tendenti ad accaparrarsi pezzi di mercato attraverso iniziative di concorrenza spietata, che sconterà un abbassamento dei margini di utilità con conseguenze negative per le aziende più deboli e meno strutturate. Dovremo affrontare questa situazione con nuovi parametri e nuovi strumenti. C’è necessità di una radicale riforma degli ammortizzatori sociali che punti ad una redistribuzione degli orari di lavoro, deve essere finanziata la continuità del lavoro e non la sua interruzione”.

“Nel settore della nautica – prosegue Fiom – non c’è stata alcuna conseguenza economica negativa dovuta a all’emergenza sanitaria. L’intero settore non ne ha complessivamente risentito ed anzi dichiaratamente si ammette che l’economia del mare ha complessivamente “il vento in poppa”. In questo quadro desta però sconcerto la situazione di Perini Navi, la cui dirigenza ha in questi ultimi anni dilapidato un patrimonio ed un marchio fra i più importanti del settore. La sua crisi sta esplodendo ed i tempi a disposizione per un suo salvataggio sono strettissimi. Circa l’ultima ipotesi avanzata dalla Direzione aziendale per una ristrutturazione dei debiti aspettiamo di conoscere il piano industriale con i suoi riflessi produttivi ed occupazionali ma certo non ci convince la scelta di un fondo di investimento come partner”.

“Un discorso a parte deve essere invece fatto per il gruppo Kme, dove le conseguenze del coronavirus, hanno influito in maniera diversificata ma particolarmente marcata con l’inizio del secondo semestre – osserva la Fiom -. Qui i problemi per le due realtà produttive non sono pochi, vengono da lontano e si trascinano da oltre dieci anni, con effetti pesanti sulla vita dei lavoratori, sia in termini umani che economici. Mentre l’azienda continua a manifestare ottimismo, in Kme Italy permane un uso costante della cassa integrazione, anche ai massimali, mentre è bene ricordare che prima della cassa covid-19 in EmMoulds si è stati costretti addirittura all’utilizzo di permessi non retribuiti, per mancanza di ammortizzatori sociali. Quello che è evidente al momento, è che la situazione non cambierà nel breve perodo, e si stima che il calo degli ordinativi rispetto alla previsione annuale possa stagnare mensilmente tra il -25% dei laminati, fino ad arrivare a -40% per le lingottiere. Se così fosse, in pratica, quest’anno si chiuderà sicuramente sotto budget, mentre se si pensa al progetto presentato al Ministero dello sviluppo economico, tre anni fa, si chiuderà su valori di poco superiori alla metà delle prvisioni. Entro poco tempo si riaprirà la possibilità di un nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali ma non è certo questo che i lavoratori si aspettavano come risposta ai loro sacrifici. Il direttivo della Fiom Cgil di Lucca è pronto ad iniziative concrete di mobilitazione e di solidarietà per le vertenze aperte sul nostro territorio”.

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