Artigianato artistico, a rischio il 30 per cento delle aziende toscane

L'appello di Artex per non perdere il made in Tuscany

Hanno riaperto anche le botteghe artigiane tra tanti interrogativi e con la consapevolezza che l’emergenza coronavirus ha messo in discussione i mercati di riferimento del settore, soprattutto quelli legati all’export e al turismo.

L’appello di Artex, centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana è rivolto ai consumatori locali più responsabili e attenti perché in questo particolare momento possano riscoprire il valore del made in Tuscany e  di un patrimonio culturale, di tradizioni e di tecniche tramandati da secoli che rendono unici i prodotti artigianali.

L’appello è rilanciato anche attraverso la riproposizione del video di Lorenzo Baglioni, cantante, attore, e autore fiorentino Compra Artigiano che invita ad acquistare prodotti di qualità, legati al territorio e soprattutto unici. Il video è stato lanciato  ma mai come oggi il suo messaggio deve tornare ad essere attuale per sostenere le attività dell’artigianato artistico come spiegato dallo stesso autore.

“Mai come in questo momento è importante privilegiare le eccellenze degli artigiani che sono vanto del nostro territorio – commenta Baglioni – È bene tenere sempre a mente la bontà di una scelta di questo genere sia per la qualità dei prodotti che andiamo ad acquistare sia per sostenere i piccoli imprenditori che ora fanno fatica a ripartire: si tratta di una scelta che indirettamente porta beneficio a tutta la comunità. Mi fa piacere che si possa tornare a comunicare questo anche ai più giovani perché riescano a capire come sia molto più smart andare a comprare dai nostri artigiani che sono eccellenze nel mondo piuttosto che mettersi a fare anonimi acquisti sulle piattaforme online”.

Per Artex serve ora accendere i riflettori su un settore particolare dell’economia italiana che richiede attenzione. Dai dati elaborati in collaborazione con l’Irpet emerge che l’universo dell’artigianato artistico è costituito da circa 20mila imprese toscane, che nel loro complesso impiegano oltre 100mila addetti, tra dipendenti e indipendenti. Delle 20mila imprese, 1300 circa (il 6 per cento) hanno più di 15 addetti per il 94 per cento si tratta di piccole e micro aziende molto diverse per dimensioni, organizzazione aziendale, tecniche produttive, stili ma anche per mercati di riferimento.

Il comparto del cuoio ha il numero maggiore di imprese (oltre 4 mila) e di addetti (oltre 30 mila), seguono il settore alimentare (con 2800 imprese e 19 mila addetti) e quello dell’abbigliamento su misura (che impiega 9.600 persone in 2400 imprese). Le imprese di questi tre comparti rappresentano la metà del totale delle imprese individuate. Ben rappresentati anche i settori della tessitura (9300 addetti in 1900 aziende), delle decorazioni (8800 addetti in 2200 imprese), delle lavorazioni dei metalli pregiati e delle pietre preziose (15oo imprese per 8mila persone impiegate).

“Di fronte alla crisi causata dall’emergenza Coronavirus purtroppo si prevede la chiusura di un 30% delle imprese artigiane – spiega Gianni Lamioni, presidente di Artex, Centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana – La situazione è grave e merita di essere analizzata nello specifico perchè mai come questa volta rischiamo di perdere secoli di tradizioni e saperi”.

“Il piano di aiuti alle piccole imprese – conclude – è quanto mai urgente, come fondamentale per il mantenimento dei posti di lavoro è questa ripartenza dell’attività delle botteghe e dei laboratori. Una volta fatto questo passo è vitale per il comparto incentivare il mercato locale, un’occasione per far conoscere sempre più e meglio il valore dei prodotti dei nostri artigiani”.

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