Cooperative sociali, in 600 già in disoccupazione per sospensione dell’attività

Fp Cgil ha richiesto a Asl e prefetto attenzione e controlli per quelle che rimangono attive: "Massima tutela per i dipendenti"

Seicento già in Fis (disoccupazione) per la sospensione del lavoro, altri in prima linea in questa difficile situazione: sono i lavoratori delle cooperative sociali.

“Nel momento di massima emergenza a causa del diffondersi del Covid-19 , chiediamo assoluta attenzione sul lavoro dei dipendenti delle cooperative sociali, impiegati nei servizi di assistenza educativo scolastica, nelle Rsa, nei centri diurni, nei servizi domiciliari, reparti di cure intermedie con mansioni di infermiere, operatrici socio sanitarie, educatrici, assistenti di base, funzioni riabilitative, ausiliarie”. L’appello arriva da Michele Massari di Fp Cgil.

“Tutte attività – sottolinea il sindacalista – con il diretto contatto alla persona che devono essere considerate con il massimo rispetto delle procedure di sicurezza ben evidenziate nel protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto tra il governo e le organizzazioni sindacali”.

“Il personale delle cooperative sociali – osserva ancora Massari – spesso titolato con alte specializzazioni e grande esperienza, è di fatto in prima linea nei servizi pubblici essenziali in strutture in appalto da parte dei comuni e delle Asl; per questo motivo nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali hanno chiesto alla Asl, ai comuni e al prefetto che vengano estesi ed amplificati i controlli anche in questo ambito, non certo con intento sanzionatorio quanto per dare garanzie al personale e all’utenza, in larga parte anziana sull’applicazione dei protocolli a partire dalla fornitura di guanti e mascherine che continuano a scarseggiare”.

“Va anche evidenziato – si aggiunge – che i lavoratori del settore della cooperazione sociale, nel settore educativo scolastico, nei centri diurni e in attività non costituenti servizi pubblici essenziali, sono stati in larga parte sospesi dal lavoro. Grazie all’accordo regionale sottoscritto dalle parti sociali e al decreto Cura Italia, sarà possibile attivare gli ammortizzatori sociali, in particolare il fondo integrativo di solidarietà, attraverso accordi da sottoscrivere tra cooperative e sindacati. Fino ad oggi, sono stati firmati una trentina di accordi di Fis in provincia di Lucca che interessano circa 600 lavoratori sospesi dal lavoro. A tal proposito è importante che i lavoratori abbiano consapevolezza che il sindacato , pur in mezzo a grandi difficoltà dovute al momento particolare, è attivo anche in questi giorni ed è a disposizione di lavoratori e cooperative che abbiano necessità di attivare procedure di sospensione con assegno di solidarietà ; ovviamente agendo secondo le norme ed il buon senso si può interagire attraverso telefono e mezzi informatici per non mettere a rischio la salute di nessuno e allo stesso tempo e salvaguardare lo stipendio”.

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