Libellula: “Piro, dubbi su dati ambientali”

Arrivano le feste ma non si placa la battaglia dell’associazione La Libellula contro il pirogassificatore. E arrivano gli strali del comitato contro l’azienda: “Anziché occuparsi di quella che dovrebbe essere la sua attività tipica – si legge in una nota – ultimamente Kme si sta adoperando nel censurare vivacemente tutti coloro che non si accodano al sacro verbo aziendale, comitati e sindaco di Barga in testa, rei di essere nientepopodimeno che contrapposti ai numeri e alle leggi; nel primo caso si parla dei numeri della riduzione dell’impatto ambientale che si realizzerebbe grazie al pirogassificatore; nel secondo, onestamente ignoriamo quale sia la violazione di legge contestata, sempre che non sia contro legge avere un’opinione contraria a lorsignori”.

“I numeri contano: su questo siamo d’accordo – prosegue l’analisi – Ma quali numeri se si parla di una “diminuzione effettiva dell’impatto ambientale”? Vediamo qualche esempio concreto, tratto dal progetto, che in molti dicevano si doveva aspettare e leggere prima di giudicare, ma che poi in pochi sembrano aver fatto davvero. Esempio: la riduzione dell’inquinamento da polveri, calcolato sempre in via teorica sui numeri di capacità produttiva autorizzata, si ha passando da 27,7 a 23,8 tonnellate all’anno tra attuale e futura configurazione; a pagina 36 del Quadro di riferimento progettuale dello studio di impatto ambientale del progetto abbiamo le quantità di polveri emesse da bilancio annuale delle emissioni; sono davvero attualmente pari a 27,7 tonnellate? Negli anni 2015-2016 e 2017 sono rispettivamente 3,07-2,76 e 2,17 tonnellate. Una differenza enorme dunque tra ciò che si considera attuale nel calcolo teorico e ciò che invece si è effettivamente misurato negli ultimi 3 anni. La stessa considerazione si potrebbe fare anche per tutti gli altri inquinanti di cui abbiamo le misure reali sempre nella tabella di pagina 36 (ovvero rame, carbonio organico totale, ossidi di azoto e monossido di carbonio). Confidiamo che gli enti preposti colgano queste differenze, visto che non paiono, del resto, proprio “lievi”.
“Vogliamo poi tranquillizzare Kme – prosegue l’associazione – Nessuno sta raccogliendo firme per nostro conto; la raccolta firme sta avvenendo solo ed esclusivamente con le nostre forze, nessun comune o altro ente pubblico ci ha fornito personale di supporto, solo liberi cittadini che a spese del proprio tempo libero e delle loro famiglie si stanno dedicando a questa attività nei mercati e feste della valle, oltre che con il porta a porta; firme che, sempre noi e i cittadini che ci vorranno accompagnare, porteremo in Regione per supportare la nostra richiesta, certamente “intelligente” e di buon senso, di non subire passivamente e oltretutto in silenzio gli effetti deleteri, a norma di legge, del pirogassificatore. A proposito di “difesa dello stato di diritto”: ringraziando per i complimenti arrivati anche questa volta (“imbonitori della domenica”, “guru di scarsa sobrietà” e “mestatori vari”) che denotano davvero una saldezza di nervi non comune, sarebbe ora di piantarla di accusarci di “spacciare per interesse generale la tutela di rendite molto particolari”; quando si accusa qualcuno si devono indicare circostanze, nomi e cognomi, altrimenti è sempre meglio tacere; la Libellula difende solo ed esclusivamente la salute e l’ambiente da iniziative negative e inopportune come quella del pirogassificatore, punto e basta; se alcuni settori economici ritengono le loro rendite danneggiate da questa “opera” hanno tutti i mezzi a disposizione per tutelarsi, senza alcun bisogno di passare da noi, che del resto di mezzi ne abbiamo ben pochi”.
“Sempre a proposito dello stato di diritto – conclude la nota –  abbiamo letto il 27 novembre scorso un comunicato della Fiom di Lucca nel quale si affermava che una dipendente di una cooperativa esterna sarebbe stata allontanata dallo stabilimento come “non gradita”, dopo aver svolto da 21 anni diligentemente le proprie mansioni, e questo apparentemente (stando al comunicato) senza alcuna motivazione concreta; lo stesso sindacato, nel comunicato, avanza il dubbio, o quantomeno pone l’interrogativo che tale allontanamento sia collegato in qualche modo a una manifestazione del pensiero della dipendente non esattamente in linea con i programmi di KME, adombrando addirittura una violazione dell’articolo 21 della Costituzione; siamo davvero tutti in attesa di conoscere la conferma, la motivazione e la versione dell’azienda su tale episodio, visto che anch’essa giustamente rivendica, anche da ultimo, il rispetto dei principi di legalità”.

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