Calcio amputati, terzo posto per Capasso e Bonaventuri in Champions League
L’atleta luccheee: “Questa medaglia di bronzo per me vale oro. Racconta sacrificio, fatica e spirito di squadra: sono fiero dei miei compagni”
Un ottimo terzo posto per il calciatore della nazionale di calcio amputati Paolo Capasso e per David Bonaventuri nelle vesti di viceallenatore con lo Sporting Amp Football nella Champions League disputata ad Ankara.
Una grande squadra guidata da Mister Palazzi, affiancato dal vice Bonaventuri, che ha saputo valorizzare quei giocatori che spesso giocano meno ma che sappiamo essere di grande valore. Prestazioni di alto livello da parte di tutti: impegno, coraggio e sacrificio. Sono stati vera squadra nonostante le numerose assenze.
“Questa Champions appena conclusa è stata semplicemente fantastica – afferma Capasso -. La medaglia di bronzo che ci portiamo a casa l’abbiamo conquistata col cuore. È una medaglia che racconta fatica, sacrificio, spirito di squadra. Siamo partiti in emergenza, con tre forfait improvvisi all’ultimo momento. Eravamo contati, con un solo cambio a disposizione. Eppure non ci siamo lasciati abbattere: anzi, forse è stato proprio questo a farci scattare qualcosa dentro. La partenza non è stata facile: abbiamo perso la prima partita, e lì avremmo potuto crollare. Invece ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti ‘Adesso si fa sul serio’. Da quel momento è cambiato tutto.”
“Abbiamo passato il girone, poi ci siamo giocati la semifinale contro l’Alves, la squadra turca che alla fine ha vinto la Champions. Un livello altissimo – prosegue -. Da quelle sfide impari tanto. Ed infine la finale per il terzo posto. Alcuni compagni, pur infortunati, hanno stretto i denti e sono scesi in campo per dare tutto quello che avevano. È stata una battaglia vera, ma ce l’abbiamo fatta.”
“Ho ancora in mente il mio terzo gol in quella partita, l’ultimo, quello del 3-0 contro il Betis. Era il cinquantesimo minuto, la fine era vicina. Eppure ho trovato dentro di me lo scatto per andare a chiuderla. Dopo quattro partite giocate tutte fino all’ultimo minuto, avevo ancora energie. Quello scatto è la prova che il duro lavoro ripaga sempre. È il risultato degli allenamenti, della costanza, dei sacrifici fatti in questi mesi. Sono fiero dei miei compagni, perché questa medaglia di bronzo per me vale oro. Il 28 e il 29 giugno ci aspetta l’ultima tappa del campionato italiano. Vogliamo confermare il nostro primato in classifica e vincere il campionato, così da poter tornare l’anno prossimo a giocare la Champions League. Ma stavolta non per giocarci la medaglia di bronzo, stavolta vogliamo arrivare in finale e provare a vincerla.”, conclude.